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Compagnia: LA ROSA DEI 20 ASSOCIAZIONE DI PROMOZIONE SOCIALE

immagine della compagnia
Indirizzo: VIA CAVIGLIETTI 2 - MONTANARO 10017 TO
Telefono: 0119193046
Cellulare: 3407258445
Referente: EVA SAROGLIA
Indirizzo: VIA GIUSEPPE GARIBALDI 38 - CALUSO 10014 TO
Telefono: 3407258445
Il nucleo portante della Compagnia dell’Associazione Culturale La rOsa dei venti (ci piace chiamarci in realtà La Compagnia della rOsa), proviene da una esperienza ventennale di palcoscenico maturata all’interno di un’altra associazione culturale montanarese confluita, nel mese di agosto dello scorso anno, nella nuova associazione che ha adottato scopi e strategie artistiche di più ampio respiro. Gli spettacoli messi in scena nella vecchia formazione spaziavano nell’ambito di generi teatrali diversi, dal vaudeville di inizio novecento come Il Piccolo Caffè di Tristan Bernard o La Presidentessa di Véber e Hennequin, alle più spigliate commedie moderne come Rumori fuori scena di Michael Frayn, dal dramma di De Filippo come Le Voci di Dentro allo spettacolo per bambini come Il Flauto Magico tratto dall’omonimo libretto di Emanuel Schikaneder. Molti lavori sono stati condotti anche in autonomia, con la composizione di testi che trattavano argomenti legati ad eventi storici della nostra comunità d’origine, Montanaro, in provincia di Torino. A questo proposito, per esempio, è stata messa in scena l’opera Sette giorni all’alba, sul tema della Resistenza in Canavese ed in particolare in Montanaro, paese che ha vissuto una drammatica vicenda nei giorni tra il 25 aprile ed il primo maggio del ’45. Un altro testo legato al territorio è stato incentrato sulla figura di Giovanni Cena, letterato scrittore e poeta, già direttore della rivista letteraria La Nuova Antologia nonché compagno di vita della scrittrice Rina Faccio a cui diede lo pseudonimo di Sibilla Aleramo e nativo di Montanaro. Altri testi sono stati messi in scena come testimonianza di avversione alla guerra, tra i quali per esempio lo spettacolo Emergenza Kossovo. Anche l’attività di laboratorio con i bambini delle scuole montanaresi è stata condotta nel corso degli anni con grande successo di adesioni. Con la vecchia formazione era già stata portata in scena con successo la commedia La Cena dei cretini di Francis Véber, spettacolo attualmente in repertorio della nuova associazione e che vi proponiamo. L’altro spettacolo attualmente in repertorio è Passio Domini secundum rosam, pièce a tema sacro composta da alcuni membri della compagnia che affronta il delicato passaggio della Passione di Cristo. La Compagnia è associata U.I.L.T. Alcuni cenni sull’Associazione Culturale La rOsa dei 20. Le finalità artistiche della associazione culturale La rOsa dei 20 sono molteplici. L’Associazione vuole intervenire nell’ambito di svariate discipline artistiche: pittura, scultura, arti figurative in genere, fotografia, letteratura e poesia, musica e naturalmente spettacolo. Oltre all’attività teatrale già rodata ed avviata dalle passate esperienze sotto il marchio della rOsa dei 20 si è voluto creare un luogo di ritrovo per tutti gli “artisti” dilettanti del territorio che possono esprimere le proprie potenzialità creative ed il proprio talento. A tale proposito uno degli scopi principali è quello di dare supporto agli artisti in modo tale da poter far conoscere le loro opere al pubblico, con l’allestimento di mostre o inglobando le opere nella scenografia degli spettacoli teatrali come è successo proprio con La Cena dei cretini. Lo sviluppo dell’attività dell’associazione a partire dal 2010 prevede anche iniziative di ricerca rivolta alla valorizzazione del patrimonio culturale del territorio montanarese e canavesane. Una di queste iniziative peraltro, è già stata realizzata a novembre 2009 con la presentazione di materiale di ricerca linguistico - dialettologica ed etnografica raccolto negli anni 20-30 del novecento dal ricercatore svizzero Scheuermeier e poi confluito nell’Atlante Linguistico ed Etnografico dell’Italia e della Svizzera meridionale (A.I.S.). La manifestazione ha ottenuto il patrocinio della Provincia di Torino e della Regione Piemonte. Un’altra ricerca di questo genere che sarà condotta a breve verterà sul recupero delle denominazioni toponomastiche locali ormai cadute in disuso ripescando nella storia e nella parlata dialettale locale.